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Quando un sito web parla al posto tuo: ciò che comunichi, anche se non lo sai

Le parole che non scrivi, ma che dicono tutto

Ci sono siti che appena li apri ti parlano, anche senza testi. Ti dicono: “Siamo veloci ma non curati”. Oppure: “Abbiamo speso tanto in grafica, ma ci siamo dimenticati di scrivere chi siamo”.

Ecco, da quando ho iniziato a guardarli così, non riesco più a vederli in modo neutro.

Un sito web, anche se non ci pensi, parla, racconta, a volte urla. Non importa se lo aggiorni ogni settimana o l’hai fatto nel 2017 e poi lasciato lì. Ogni pagina, ogni frase lasciata a metà, ogni colore troppo saturo o menu confuso comunica qualcosa.

Non servono contenuti per dire tutto

Molti pensano che finché non scrivono nulla, non stanno dicendo nulla. In realtà, un sito dice sempre.

Se una pagina “Contatti” ha solo una mail generica, mi stai dicendo che preferisci filtrare. Se nella sezione “Chi siamo” hai scritto due righe generiche, mi stai dicendo che non sai bene cosa vuoi comunicare. Se ogni sezione inizia con “La nostra azienda è leader nel settore”, il messaggio che passa è: copia-incolla, poca identità.

E poi ci sono i dettagli tecnici. Tempi di caricamento lunghi? Troppe animazioni?Foto stock? Ogni dettaglio trasmette qualosa. Forse nn ci avevi pensato?

Il sito è una voce, anche quando non è la tua

Mi capita spesso di visitare siti dove la voce non corrisponde alla persona o al brand che conosco offline. E mi chiedo: chi ha scritto davvero questo sito? Chi lo ha progettato? Era in ascolto o stava solo seguendo un modello?

Un sito ben progettato non è quello più bello, più tecnologico, più moderno. È quello che ti somiglia. Che racconta le tue scelte, i tuoi progetti, il tuo stile, anche nel lavoro…che è affine alla tua persona alla tua azienda, al tuo bran.

La parte che non aggiorni mai, ma che vedono tutti

Sai qual è spesso la pagina più cliccata dopo l’home? Quella del “Chi siamo”. Eppure, è anche quella è tra una delle più trascurate.

Testi scritti anni fa, ancora in terza persona. Bio frettolose. Un team che nel frattempo è cambiato del tutto, non aggiornato. O peggio ancora: nessuna pagina che spiega “chi siamo”.

E questo, inevitabilmente, dice molto. Dice che ti concentri solo sul servizio, non sulla relazione. Che parli con il cliente solo quando c’è da vendere, non da raccontare.

Il sito è la traccia del tuo tempo. Racconta quanto ci sei stato, e come.

Il web è pieno di siti costruiti bene tecnicamente, ma senza niente da dire. Ed è pieno anche di siti con contenuti forti, nascosti dietro una struttura che non li valorizza.

meno male esistono realtà che fanno progettazione siti web professionali e ti aiutano a mettere insieme forma e sostanza, senza che tu debba imparare a parlare il codice. Ma alla base ci sei tu.

Perché se non hai qualcosa da dire, è inutile investire in una cornice. E se hai molto da dire, ma il sito non lo fa emergere, è come avere una storia e nessuno che la legga.

Tiriamo le somme:

Un sito è come una stanza. Anche se non ci sei, chi entra capisce se sei passato di lì. Se l’hai vissuta, lasciata in ordine, riempita di oggetti selezionati o di cose a caso, capiscee il tuo guusto, riesce a parlare di te e di come sei.

Parla anche quando non parla…ecco il paradosso: ciò che non dici è proprio ciò che arriva per primo.

 


Felice Manna

Articolista di professione. Creo contenuti ottimizzati per i blog e per la SEO, aiutando le aziende a divulgare le proprie informazioni e ad incrementare la propria visibilità.

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