Cefale a grappolo, come si previene?

La cefalea a grappolo è una condizione di mal di testa relativamente breve ma estremamente dolorosa che colpisce una persona su 1000.

Alcool e stress pscologico e fisico riescono a far detonare questo terribile tipo di cefalea.

Saper gestire, trattare e prevenire gli attacchi permette di arrestare il malessere una volta che è iniziato.

 Che cosa è la cefalea a grappolo

 Il dolore localizzato alla area dell’occhio e dell’orbitra, associato a lacrimazione e rossore della parte del viso colpita da dolore sembra provenire dall’ipotalamo che rappresenta il principale centro di controllo del sistema autonomo o vegetativo.

La struttura controlla i cicli sonno e veglia, il mantenimento della temperatura corporea, l’appetito, gli stati emotivi, i riflessi e la motilità viscerale.

Vi sono però dati presentati in recenti congressi europei che indicherebbero come non sempre l’ipotalamo sia la struttura coinvolta.

La cefalea a grappolo provoca un attacco talmente intenso che si fa fatica a stare fermi.

Questo tipo di mal di testa interessa una persona su 1000, si manifesta prima dei trent’anni e a esserne colpiti sono più uomini che donne.

La cefalea a grappolo è più severa di un’emicrania ma di solito non dura a lungo.

Può andare in remissione e non presentarsi per mesi o anni, oppure tornare senza alcun preavviso.

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Sintomi

 La cefalea a grappolo è quasi sempre unilaterale e manifesta la sua aggressività entro 5-10 minuti dalla comparsa.

Il dolore si avverte dietro o attorno a un occhio.

Con il trascorrere dei minuti può diffondersi sulla fronte, tempia, naso, guancia, denti, cuoio capelluto.

Può durare da 30 a 90 minuti, ma anche meno di 15 minuti o prolungarsi fino a 3 ore.

Può scomparire e ripresentarsi regolarmente più volte a giorno oppure a cicli di settimane e mesi.

L’80% delle persone manifesta la cefalea a grappolo una volta l’anno in primavera o in autunno a intervalli di 4-12 settimane.

Il restante 20% presenta il disturbo frequentemente sviluppando una forma cronica di malessere.

Per guarire dal mal di testa è necessario rivolgersi al medico di famiglia che fa la sua diagnosi in base all’anamnesi del paziente.

 Trattamento acuto

Trattare la cefalea a grappolo potrebbe non essere facile poiché il dolore colpisce in maniera rapida e all’improvviso.

Il rimedio per alleviare il disturbo è intervenire quanto più veloce possibile.

Gli antidolorifici assunti per bocca non sono efficaci perché il dolore è troppo intenso e prima che il farmaco faccia effetto passa del tempo.

Respirare ossigeno è uno dei metodi per trattare la cefalea a grappolo.

L’applicazione inizia a fare effetto entro 15-20 minuti, altrimenti si può ricorrere a iniezioni di sumatriptan, un principio attivo che appartiene alla categoria degli antiemicranici triptani.

 Metodi di prevenzione della cefalea a grappolo

 Il trattamento preventivo per la cura della cefalea viene utilizzato per arrestare l’attacco appena si presenta.

Oggi esiste una vasta gamma di trattamenti e la ricerca sperimenta sempre una nuova cura per il mal di testa.

Fin’ora i rimedi più validi sono affidati ai farmaci.

È stato dimostrato che il Verapamil preso giornalmente ha effetti benefici sia nella cefalea episodica che in quella cronica.

Il farmaco deve essere prescritto da uno specialista, perché bisogna monitorare anche il cuore per stabilire la corretta dose da prendere.

Il litio a basso dosaggio può essere efficace anche se richiede un attento monitoraggio.

I corticosteroidi vengono prescritti perché possono essere utilizzati per 2 settimane dosaggio.

Le ergotamine sono consigliate sporadicamente e solo per ridurre gli attacchi di notte e si prendono prima di andare a dormire.

Bisogna fare ulteriori ricerche per capire cosa attiva la cefalea a grappolo.

 

 

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